La frustrazione nei giovani atleti: cause e possibili soluzioni

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La frustrazione nei giovani atleti: cause e possibili soluzioni


La frustrazione si può controllare con l’allenamento mentale insegnando agli atleti che gli errori e le sconfitte servono per migliorare, per diventare più sicuri nei propri mezzi. Gli atleti si devono focalizzare sui gesti che stanno compiendo e non sugli errori fatti in passato. Come risultato avremo atleti più concentrati, più fiduciosi nelle loro abilità, che affronteranno le sfide con maggiore serenità e tranquillità e le loro prestazioni avranno benefici positivi. La mia tesi è che la frustrazione si può eliminare se scopriamo le cause, se alleniamo le abilità mentali e se riusciamo a mantenerle vive nel tempo, nonostante il “disturbo” delle interferenze interne ed esterne. La frustrazione è uno stato d’animo con cui molti ragazzi che praticano sport si trovano a sperimentare durante i loro eventi sportivi. Può succedere in ogni momento della gara o della partita quando si compiono degli errori, quando non si gioca secondo le proprie aspettative, quando non si accettano le decisioni dell’arbitro o del proprio allenatore, oppure quando il risultato finale è una sconfitta. Le conseguenze di questi comportamenti sono la perdita del controllo delle azioni e delle reazioni, si commettono falli stupidi, si reagisce nei confronti degli avversari, del proprio allenatore, o dell’arbitro compiendo gesti di cui ci si pente velocemente. Punire i ragazzi che in allenamento o in partita si arrabbiano o danno in escandescenza non serve a nulla, è molto più utile sia per loro stessi ma anche per gli altri componenti del team (nel caso di sport di squadra), trovare le cause della frustrazione per intraprendere delle azioni risolutive.

Come mai succede? E’ importante scoprire il prima possibile il motivo scatenante di questo modo di agire ed aiutare gli atleti a rientrare in uno stato d’animo più produttivo. Dobbiamo evitare che possono generare delle pressioni e le pressioni possono trasformarsi in ansia da prestazione pre-gara.


La causa di queste reazioni nella maggior parte dei casi è dovuta alle loro aspettative, alle loro credenze, si aspettano di vincere sempre, di fare prestazioni sempre al massimo delle loro possibilità. Dopo che hanno commesso un errore sono molto duri con loro stessi, si arrabbiano da soli, si dicono che non potevano perdere la partita, che non potevano sbagliare il tiro decisivo. Perdono padronanza di sé, si innervosiscono e spesso perdono fiducia nelle proprie capacità. Come se, fare centro tutte le volte che tirano al canestro, fare goal tutte le volte che calciano in porta, fare punto tutte le volte che colpiscono la palla, vincere tutte le partite che giocano, fosse un risultato scontato.

Quali sono le loro aspettative e perché limitano le loro performance? Gli atleti spesso valutano le loro prestazioni secondo delle aspettative molto alte ed è certamente positivo averne, ma mantenerle alte può influire sui risultati perché non li aiuta ad avere fiducia nelle loro capacità. Le aspettative sono delle reazioni a qualcosa che sta succedendo nelle loro menti e solo con l’identificazione dei pensieri e delle emozioni che producono rabbia e frustrazione, possiamo aiutarli a capire come rimanere calmi e concentrati in quello che fanno.

Quali soluzioni adottare?
Un buon metodo per aiutarli a gestire queste emozioni è di insegnargli a cambiare il significato alle parole “errore” e “sconfitta” cambiandole in “esperienze” che servono per migliorare e diventare più bravi nella propria disciplina sportiva. Devono smettere di pensare che devono essere perfetti in tutto quello che fanno e farli concentrare su degli obiettivi piccoli e gestibili. Quando si allenano o sono in partita devono focalizzarsi principalmente sul gesto tecnico che stanno facendo in quel momento (il tiro, il passaggio, il palleggio, il controllo della palla) e non pensare agli errori fatti precedentemente. Con il tempo e l’allenamento mentale otterremo diversi risultati, tra i quali, atleti più concentrati nella loro attività sportiva, maggiore consapevolezza e fiducia nelle proprie abilità. Aiutiamoli in questo percorso di crescita ed i casi di frustrazione si ridurranno di volta in volta fino ad esaurirsi. Così facendo riusciranno ad affrontare le loro sfide sportive con maggiore serenità e tranquillità e le loro prestazioni beneficeranno di questi stati d’animo.

Cosa ne pensi?
Hai vissuto personalmente queste situazioni nella tua esperienza sportiva o stai vivendo esperienze simili con i tuoi atleti, con i tuoi figli?
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